Parliamo di … strane idee sullo Psicologo

A volte veniamo a conoscenza di pregiudizi di certe persone in merito a chi va a colloquio presso uno Psicologo.

Altri pregiudizi sono riguardo allo Psicologo stesso. Cominciamo a trattare da questi ultimi.

 

Per alcuni lo Psicologo è una specie di indovino che magicamente ci legge dentro solo quando ci guarda. Falso: lo Psicologo può capire molte cose di noi, ma solo attraverso strumenti e tecniche scientifiche che necessitano di una certa tempistica per potersi applicare, può sapere poco di voi da un semplice sguardo, da una vostra frase o da una e-mail.

 

Per altri lo Psicologo è una sorta di giudice che stabilisce se ciò che gli dite è giusto o sbagliato. Falso: lo Psicologo non giudica e non insinua nessun pre-giudizio a ciò che gli racconterete. Egli pensa primariamente a ciò che è funzionale al vostro benessere personale, salvaguardando tutte le parti in “causa”. In ogni caso egli non vi giudicherà mai moralmente.

 

Un altro pre-giudizio assurdo è questo: “lo Psicologo cura i “matti”, io non sono matto, e quindi non ci penso nemmeno ad andare a parlare con lui, perché dopo gli altri penseranno che sono matto davvero”.

Questa affermazione è lo specchio di un basso senso comune! Per 3 motivi:

 

1) Lo Psicologo solitamente non ha a che fare con quelli che vengono popolarmente chiamati “matti”. I malati mentali,  al contrario, sono in cura presso Ospedali o Cliniche Psichiatriche e fruiscono di trattamenti farmacologici. Per essere diagnosticato uno stato morboso da un Medico o Psicologo, sono indispensabili diversi sintomi che pregiudicano il rapporto con la realtà del paziente; una patologia mentale non curata rende spesso difficile o impossibile al paziente lo svolgimento di normali attività quotidiane e lavorative.

2) Le persone che comunemente incontra lo Psicologo sono in salute e frequentemente non hanno patologie psichiche e psichiatriche: lavorano, studiano, hanno relazioni: sono perfettamente integrate e consapevoli di loro stesse e degli altri ma talvolta possono trovare difficile un aspetto od un momento della loro vita per tante ragioni.

3) Terze persone non verranno mai a sapere se o il perchè andate dallo Psicologo: egli è tenuto alla massima riservatezza, privacy e segreto professionale.

 

Avere dei dubbi o riconoscere alcune difficoltà, non equivale assolutamente all’essere “fuori di testa”: se così fosse tutti i reparti psichiatrici presenterebbero la coda fuori dall’ingresso e chiunque di noi si meriterebbe a pieno titolo l’appellativo di "matto"! 

 

 

 

 

Chiedere una consulenza per “vederci chiaro” sui problemi personali e sul disagio da essi provocato, costituisce un atto di intelligenza, coraggio, lungimiranza, responsabilità e amore verso sè stessi ed i propri cari.

 

“Prevenire è meglio che curare”: anche la nostra psiche trae vantaggio da questo principio.

 

 

Le scienze della mente ci insegnano che aver cura del proprio benessere  psichico oggi, può significare evitare peggioramenti magari più difficili da risolvere, un domani.